23 novembre 2008

 23 Novembre 2008

 Agri-Dogubayazit Km 98

''ADORAZIONE...PER İ PASTORI''

İeri sera uscendo dalla lokanta ad un angolo del marciapiede scorgo un cappello di lana simile al pakol afghano di un venditore di caldarroste. E' autunno gia'da due mesi e due giorni ma il modo di avvertirlo sentendone il profumo mi fa sempre compagnia.
Acquistatene una manciata intuisco voglia sapere da dove vengo.Saziata la sua curiosita' mi risponde di essere curdo.
Kurdistan..?forse il pıu' grande gruppo etnico senza stato?Diviso tra Turchia Iran Iraq Siria e Armenia? e con il divieto nella Turchia moderna, che brama di entrare in Europa,di non poter usare la propria lingua a causa della loro origine etnica?
Tutte queste domande purtroppo hanno una risposta positiva.E un po' di tristezza mista a malinconia tipica a volte dei pomeriggi autunnali mi riaccompagna a letto.
İl sole a 32 raggi presente nella loro bandiera indica pero' liberta' e indipendenza e stamattina sono sicuro di portarlo con me anche se non lo si vede ma la luce cerca lo stesso di filtrare tra le nuvole nel cielo.Parto come al solito presto oggi la strada non e' molta ma visto che mi avvicino al confine dove dovro' portare avanti di due ore e mezza la lancetta preferisco arrivare con la luce.Totale + 3h e mezzo rispetto all'İtalia.
La strada sale attraversando altipiani color sabbia marrone.Pecore e pastori si concedono come me tali bellezze.Forse meno, perche' super incazzati i cani che stanchi di tenere a bada pecore e rincorrere gazze e corvi vedendomi lento lento decidono di farmi compagnia ringhiando a piu' riprese.I cani di queste zone abituati a tenere lontani i lupi hanno la stazza del labrador e l'agilita' del pastore tedesco.Noto pero' che se non incrocio il loro sguardo a volte riesco a passarla liscia.
Superato l'ultimo passo turco sopra i 2000m la vallata mi si apre sul piu' grande monumento naturale della Turchia. İl monte Ararat simbolo nazionale Armeno che con i suoi 5137m rimane un mistero data l'incerta presenza dell'Arca di Noe'.
Ne vedo soltanto la base di cui una parte innevata e spero domani di vederne anche la sommita'.E' gia' da un po' che sono circondato da bellissime montagne e pecore, e proprio da quest'ultime che mi ritrovero' senza neanche accorgermene a mangiare pane e ricotta sorseggiando cay in una piana di una bellezza disarmante.
Nel mio presepe non mancava mai il pastore viandante.Oggi io sono il viandante e i tre personaggi con cui divido il pranzo sono i protagonisti della giornata.Dopo aver risposto al mio saluto li raggiungo attraversando il gregge di pecore.Capiro'dopo di non aver subito l'attacco dei cani soltanto perche' fermati dai pastori.Si trovano su di un piccola altura rocciosa al riparo dal vento.L'acqua quasi bolle nella nera caffettiera e la fiamma arde con sterco di pecora essiccato.Condividiamo il pane e della ricotta salata buonissima prima del rituale te.
Due di loro sono giovani avranno la mia eta' e un gregge a testa da tenere a bada.İl terzo e' piu anziano mi fa capire dopo avermelo chiesto di essere sposato e avere 6 figli.C'e' tempo per qualche sorriso ancora cercando di cavalcare la pecora dando in cambio la mia bici...Poi mostro loro la cartina il mio percorso e vengo immortalato dai loro telefonini per una foto ricordo.
Li lascio con un adorazione immensa.
La loro quotidianita' ai piedi del monte biblico mi meraviglia perche'semplicemente naturale
Domani si entra in Persia.......
Sebastiano





































































































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