7 novembre 2008

Istanbul- Teheran in bicicletta

Istanbul- Teheran in bicicletta

…nel 2007 avevo lasciato le acque blu del Bosforo seguendo soltanto con lo sguardo il volo dei gabbiani bianchi che come sogni andavano incontro alle cose…
Tra poco grazie al mio angelo custode potrò continuare il mio volo verso est. Vi domanderete e a volte continuo a domandarmelo anch’io, perché proprio verso l’Iran? Sono io ad andare contro,o è il mondo ad andare nella direzione sbagliata? Non lo so, so soltanto che la strada ha scelto per me e partendo dal resoconto del mio precedente viaggio del 2007 da Venezia a Istanbul sempre in bicicletta dove avevo accostato al mio andare, i punti che da piccolo nei disegni univo per formare figure o animali ora mi piace dare seguito e continuità alla mia curiosità.
Circa 2700km attraversando un vasto paese come la Turchia e l’altopiano iranico che negli anni 70 veniva calcato dagli hippy diretti verso l’India. Da Istanbul che lascerò con la E80 in direzione Bolu devierò verso sud passando per Ankara per non perdermi i camini delle fate della Cappadocia attraversando Nevsehir e Goreme e Kayseri per poi risalire per la 260 verso Sivas dove dopo alcuni passi anche sopra i 2000m rientrerò nella E80 verso Erzincan, Erzurum, Agri.
Altri tre passi sopra i 2000m mi accompagneranno alla frontiera di Dogubayazit dominata dai 5137m del Monte Ararat. Varcata l’Anatolia entrerò nell’antica Persia verso Maku Tabriz Zanjan Qazvin e infine Teheran.
Ho l’abitudine di non pianificare troppo i miei viaggi, anzi direi che parto sempre all’ultimo momento e con inshallah. Per questo forse l’unica cosa certa è che ho un biglietto aereo di ritorno da Teheran e una media giornaliera di poco superiore ai 100km, mentre per i pernottamenti mi adatterò in alberghetti case private e motel economici.
Protagonista di questa mia seconda tappa… sempre la mia fedele mtb allestita come sempre da un equipaggiamento di tre borse posteriori da cicloturismo e un borsello anteriore.
Forza motrice di ogni esperienza quotidiana e non la vicinanza e la determinazione del Mauri e degli amici Naturaiders che continuano sempre ad alimentare questa mia sete di avventura.
Vi ringrazio già e se siete pronti domani si parte…

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