28 novembre 2008

27 Novembre 2008

Tabriz- Miyaneh Km 173

"SULLA STRADA"

Tabriz e una citta caotica anche alle sette del mattino.Impiego piu di un ora per zigzagare tra i taxi quelli veri e i savari quelli collettivi che spostano gente dentro e fuori dalla citta.
Ma ormai conosco gli spazi e mi muovo quasi come un iraniano... istinto di sopravvivenza...
Oggi c e il sole e non so come sara la tappa.L unica cartina che ho e un po approssimativa e sul retro ha la piantina di teheran.
Lasciato il centro agglomerati di periferia in continua espansione cercano di emergere come se salire bastasse per uscire dalla cappa di smog che riscalda il nucleo cittadino. Poi viene la zona industriale che, come se mancasse un passato rende ancor piu grigio il giorno.
Ma per fortuna che ci pensano tre uomini della strada.Hanno un camioncino e alcuni contenitori dove riscaldano l asfalto per rattoppare le buche. Ma quando mi salutano si apprestano a preparare lo spuntino con l immancabile cay. Ricambio il saluto e gia iniziano i primi cenni di invito. Basta un istante. A pochi metri dalla corsia d emergenza sopra una stuoia di juta a mangiare pane feta iraniana e a sorseggiare te.Classiche domande di rito prima di donarmi piu della meta del formaggio e del pane per il proseguo della mia tappa.Rifiuto piu di una volta il cibo, io ne ho e loro sono in tre con una giornata di lavoro davanti.Dopo il terzo rifiuto e le loro continue insistenze ho accettato.
Mi porto la mano al cuore e li ringrazio..relazione, uguale azione buona...
La strada si fa poco dopo piu in ombra e fino alla fine seguira il corso di un fiume che nei secoli ha scavato una gola tortuosa rendendola fertile e gradevole dopo la parentesi tabriz..
Qui molto di rado piccoli paesi con abitazioni fatte di terra e legna in parte in rovina e altri ancora abitati e senza parabola...A riguardo Saeed garzone di un panificio incontrato ieri sulla strada per tabriz aveva ragione mostrandomi dal suo cellulare i volti dei rappresentanti religiosi iraniani e dicendomi che la Turchia non e una nazione osservante IRAN si!!.
Islamic Republic of IRAN
A suffragare questo ecco che mi arriva il panettiere del forno posto in un seminterrato che fiero anch esso del suo telefonino con due denti d oro che risplendono quando sorride mi mostra foto di donne di un bordello di Istanbul.
curva curva e ancora curva per sbucare a Miyaneh anche quattro gallerie.Per fortuna brevi
Tempo sereno e il solito susseguirsi di officine meccaniche negozi e poi centro cittadino.
L importanza di una strada non si misura con la quantita di merci che riusciamo a spostare o dalle citta che collega ma dalle persone che ci vivono


28 Novembre 2008

Miyaneh-Zanjan Km 140

"AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA"

"Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu, gli amici a questo servono a stare in compagnia, sorridi al nuovo ospite non farlo andare via dividi il companatico raddoppia l'allegria"
Meno 50 km a Zanjan.Piu di meta tappa tra frutteti e zone montuose che sembrano ricoperte di un tessuto pregiato ormai percorsa. I binari della ferrovia corrono paralleli alla strada evocano il continuo muoversi come il mio pedalare fino a che il muratore che setaccia ghiaia in mezzo ad un frutteto non alza mano e badile per salutarmi..
Ha un berretto di lana e degli ordinati baffetti.Un altro uomo sta riempiendo una cariola di mattoni.Mi offre un cay nella sua casa.Una stanza con una porta e due finestre.Un letto dove poter riposare e una credenza dove riporre di tutto.Dalla cassa di cipolle alle bombole di gas.
Il pavimento e ricoperto di tappeti e in un angolo la stufa riscalda appannando i vetri delle finestre.Entro scalzo mentre uno di loro dopo essersi lavato si racoglie in preghiera.Si piega piu volte fino a toccare la fronte su di una mattonella in atto di adorazione. Il baffo di nome Razsum forse un po meno osservante intanto si fuma una sigaretta sorridendomi.Al centro una pentola borbotta e fischia con una gallina dentro.Sono le tredici anche se l orologio a muro fa le otto e dopo un bicchiere di te siamo a terra che dividiamo assieme scalzi pane gallina e come contorno spicchi di cipolle dolci.Era buonissima e lascio anch io nel piatto soltanto gli ossi.Poi l ultimo bicchiere di te e la foto di rito con Hosun Razsum e Sebastian
"E se qualcuno arriva non chiedergli: chi sei? corri verso lui con la tua mano tesa."

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