20 novembre 2008



20 Novembre 2008

Terçan-Erzurum Km 96

''Biancaneve dove sei...?''

Come wıth me...
Oggi parto presto il sonno questa notte e' stato leggero e credo che il motivo vada ricercato nel piatto di fegato al sugo,senza cipolla, divorato ieri sera.Da notare che la cucina turca e' un piacevole mix di alimenti.Piatti equilibrati con riso carne di montone agnello pollo e verdure.Speziati q.b.E con la fame che mi ritrovo ogni volta vado a nozze...
Alle 7 sono gia per strada e gli unici come me a riscaldarsi muovendosi sono gli operai che sistemano e asfaltano la strada statale E80 che sale subito lenta lenta ma sale.Ancora spazi vasti attorno ai 2000m e pochi villaggi.Sicuramente ho visto piu' mucche e pecore che persone..
İeri se ricordate avevo come l'impressione di entrare in una gola che lasciava presagire la presenza di miniere e cercatori di tesori..Ebbene certi pensieri come i sogni si possono materializzare e realizzare se fortemente ricercati.
Ho l'abitudine data la mia lentezza di tenere spesso la testa da una parte o dall'altra.Mai diritta sulla strada, alla ricerca continua di qualcosa o qualcuno. Noto cosi ad un centinaio di metri dalla statale uno strano pertugio.Mhm?Cosa potra' mai essere.E mentre saluto il gruppo di operai che si trovano nelle adiacenze del buco puntellato ho la risposta.E' una miniera...
Scendo tra il fango e la ghiaia e vengo accolto come sempre da sorrisi e saluti.Le maestranze stanno sistemando un vecchio motore di un trattore montato su di una struttura metallica da usare credo come generatore.Nella zona oltre che al ricovero atrezzi, travi di legno per puntellare le gallerie, martelli pneumatici, caschi, mazzette e tanto sudore.Mi invitano per un te' ma prima devono sistemare il motore e la pompa.Capisco che la miniera e' di carbone perche' mi viene indicata la vicina fiamma che alimenta la teiera.Cerco di aiutarli (sono in 6...) unendomi alla spinta di un mezzo che si incaglia facilmente nel fango umido ma il capo mi fa cenno di allontanarmi mi indica una seggiola vicina alla latta dove bolle l'acqua.Ma non mi va proprio di starmene seduto, e allora rımango in piedi e osservo..E' lui che da le indicazioni a tutti.La sua stazza e' superiore porta giacca e pantaloni di un tessuto grossolano come quello dei pastrani e le sue mani credo riescano a cambiare la gomma di un camion con facilita' da quanto sono grosse e indurite dal gelo.İl fango complica le cose ma alla fine, riescono una volta sistemato, a montare la 'marmitta' e a metterlo in moto.Ora i loro volti sono piu' sereni.Entrati nella baracca ci concediamo il te'nero.Rifiuto piu' di una volta le sigarette offertemi.La mia mi aspetta a teheran...
Raggiungo nel primo pomeriggio una caotica Erzurum posta a 1950m di altitudine.
Insegne e luci abbaglianti e marciapiedi affolati stordiscono dopo una tappa da favola.Tutti sembrano in fermento, i bancomat hanno la fila il traffico non rispetta un colorato ciclista e donne con tuniche che nascondono ogni forma tengono per mano bambine vestite all'occidentale. Sono le 14 e ci sono 5 gradi nonostante il movimento decido di fermarmi.
Sebastiano































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