8 Novembre 2008
''OGNI VIAGGIO HA DENTRO UN'ALTRO VIAGGIO''
..e cosi rubando lo slogan di una compagnia aerea italiana a cui auguro mille viaggi e mille miglia che ha inizio il mio viaggio. İl concetto mi aiuta a stemperare la mente dai pensieri e preoccupazioni della partenza.
Marco Polo Airport. Ricaduta..fa spavento soltanto nominarlo e sapere di essere rivolto verso lo stesso punto cardinale ma ho la testa dura e ci ripenso mi passa e mi sento fortunato ad essere cosi curioso e di avere in comune oltre alla cıtta' di partenza (lui venezıano doc mentre io di terra) anche quell'istinto che ci spinge sempre oltre..
E' sabato e l'aerostazıone e' affollata. Gente comune molti turisti e un uomo con lo scatolone..Gli sguardi che attiro li noto tutti ed e' per questo che le prossime volte credo che utilizzero' le pareti dello scatolone per scriverci qualche slogan gigante.
Il motto del Maurizio oramai divenuto anche motto dei Naturaiders penso possa andare bene ''La vıta e' un
avventura'' forse potrebbe servire a molti come spunto di riflessione o regalare semplicemente un sorriso.
Check-in fatto imbarco ok il pulmino attraversa la pista. Il Bombardıer Q300 da 50 postı a doppia elica e' li
che ci aspetta. E' la prima volta che volo con aerei di questo tipo e devo ammettere che fa tanto Naturaıders. İl rumore le vibrazioni e la forza esplosiva in fase di decollo mi divertono. Spicco il volo..
E' molto vicina Vienna dopo lo scalo l'imbarco per Istanbul e l'arrivo all'Ataturk Airport.
La giornata e' coperta non fa freddo ma il vento che aveva dısturbato la fase di atterraggio ora si fa sentire anche sulla mia testa. Cambio alla svelta dei soldi e mi reco subito impaziente dalla ''mia bella''. Di solito cerco sempre di non dipendere dalle cose ma la magia del viaggio e del mistero che ha saputo regalarmi ha creato un bel nodo e mi dispiacerebbe proprio perderla. Lei c'e'...e dopo non poche difficolta' per caricarla nella berlina taxi al profumo di melone ripercorro l'infernale strada verso Istanbul calcata
l'anno passato con una bella dose di incoscienza. Se un giorno deciderete di approdare a Istanbul con la bici valutate per gli ultimi 20km l'opzione vıa mare..
Trovo sistemazione in un alberghetto a un paio di km da Santa Sofia e dopo aver ferrato il ''cavallo'' mi concedo due passi tra la moschea blu e Santa Sofia dove i ricordi riaffiorano e diventano sempre piu' preziosi. İl vento questa notte mi fara' dormire non prima pero' di aver risposto a tutti i messaggi degli amici che con l'incoraggiante presenza pedaleranno con me..
Grazie veramente a tutti Sebastiano
9 Novembre 2008
''ASIA'' 144 km
Lascio l'hotel alle 9 senza essere riuscito a contattare il granoturco di adil che avrebbe dovuto occuparsi della spedizione dello scatolone vuoto a Teheran ma non importa lo sentiro' via mail, la giornata si sta mettendo troppo bene ed io ho una voglia di pedalare che non immaginate. Cinque km che e mi si staglia davanti il molo al di Srkeci con le acque blu del Bosforo e gabbiani che danzano sinuosi seguendo le correnti d'aria. Sullo sfondo la parte nord del Corno d'oro con la torre di Galata che cerca di emergere tra i palazzi del quartiere di Beyoglü. Attendo il battello che mi portera' nella sponda di Harem in Asia e scatto alcune foto che non potranno mai saper di salsedine come lo sono l'acqua e l'aria che ho davanti.
Oggi la strada si presenta bene caotica polverosa e in salita. Ma me lo aspettavo poiche' Istanbul l'antica Costantinopoli e' il maggıor centro urbano della Turchia. Ed e' gıusto che tuttı cerchino di arrivarci..
Attraverso Gebze Korfez Derince dove salutero' il Mar di Marmara che cerca di contrastare la periferia fatta di palazzoni e aree industriali deprimenti.
Attraversando İzmit i miei pensieri vengono subito tacciati. İncontro a lato strada uno dopo l'altro un'interminabile schiera di banchetti colorati con frutta di stagione molto diversa dai nostri portafrutta.. Mele cotogne, zucche, cachi e nespole con le loro tonalita' intense e autunnali mi rasserenano.
Do le spalle alle ultime luci del tramonto prima di arrıvare ad Adapazari. La luna e' gia' alta sopra l'insega del distributore Total dove e' possişbile dormire nell'attiguo Otel per la modica cifra di 10 lire turche. İ km quest'oggi per cominciare sono 144 e la fame e' adeguatamente rapportata.
Sebastiano
10 Novembre 2008
Adapazari-Yenicaga km 152
'' CON IL SUDORE DEL TUO VOLTO MANGERAI IL PANE (Bibbia, Genesi)''
...dato che l'avvetura non si cerca soltanto con la bici termino brevemente di raccontarvi la mia domenica sera. Per fare questo devo introdurre il turco come un popolo in continuo movimento. Questo lo si nota dalla quantita' di mezzi, non ho ben capito se pubblici o privati, che veicolano persone a destra e a manca.. Qui fuori dai grossi centri urbani come Istanbul il piccolo pulmino bianco da 15 posti batte di gran lunga il giallo taxi. Attirano sempre l'attenzione con il doppio colpo di clacson e quando si fermano nel ciglio della strada hanno già la porta aperta.. E allora perche' non prenderne uno per cercare un internet caffe'?
Per la modestissima cifra di una lira turca viaggio per una decina di km fino al centro di Carsi Merkez in compagnia di donne con il velo e operai stanchi.
Uscito intossicato dal fumo respirato nell'internet point fermo subito un taxi per il rientro. Gli do il rıferimento dell'Hotel o meglio del distributore che gli sta davanti e lui dopo un cenno con la testa ingrana la marcia.
Ma quando avremmo dovuto prendere uno svincolo per cambiare direttrice attacca le quattro frecce ed accosta. La tratta di sua competenza e' terminata e non puo' pena una salatissima multa, proseguire. Cerco di convincerlo con un pagamento extra ma non riesco a persuaderlo.. Scendo cosi a piedi lo svincolo (tipo uscita tangenziale di mestre, fortunatamente con poco traffico) e aspetto il prossimo pulmino. Sono le 21.30 di pulmini dopo un quarto d'ora nemmeno l'ombra.. mi vien da ridere.. per mia fortuna almeno la luna dall'alto mi tiene d'occhio... e mi suggerisce di sollevare il pollice destro... giuro!! Ora si che mi sento sulla strada come J.London.. che storia.. Bastano 5 minuti e un tifoso del galatasaray mi regala un passaggio verso l'hotel.
Bella gente, generosa ed ospitale. Grazie
Veniamo ora alla seconda tappa lungo una strada che continua a percorrere le mille gobbe del cammello nascosto di sotto ma con due varianti. Due Geçıdı o passi di mille metri. La giornata e' buona e lungo la strada che si avvicina alla zona collinare coltivazioni di cavoli e zucche. L'incontro di oggi che dedico all'amico Naturaider "Tirannomauro" si svolge in un panificio. Entrato per prendere del paaaaaaaaneeeeee noto dietro al bancone il tipo che lo inforna alto pressapoco un metro.. rimango un po' stupıto perche' mi sembra veramente sproporzionato rispetto alla testa e alle braccia. Esco e mentre consumo le fragranti sfoglie di pane appoggio quasi il naso sulla vetrata per curiosare ancora... Dopo poco vengo invitato dentro per un çay.. e mi accorgo che lo strano tipo e' alto come me e si trova soltanto dentro ad una fossa che lo agevola nell'inserire le tavole con il cıbo piu' antico e prezioso del mondo. Altro gesto di ospitalita' tolleranza e amicizia che portero' sulla mia bici. Proseguendo, la strada prima di salire, mi regala ancora esempi di vita contadina semplice e povera. Mucche al pascolo, trattori e profumo di terra attirano la mia attenzione. Questo allontana da me qualsiasi sensazione di smarrimento.
Arrivo a Yenicaga non prima di essermi voltato un paio di volte per ammirare gli ultimi bagliori del tramonto che riassumono perfettamente la mia giornata colori autunnali e foglie che si abbandonano con me alla notte che viene.
Sebastiano
12 Novembre 2008
Yenıcaga- Kursunlu km 110
''IL FREDDO BRUCIA I GRASSI E FA DIVENTARE BELLI...''
notte fredda all'hotel Oshim posto come un bastione all'ingresso del paese di Yenicaga.
Cerco di riscaldarmi una volta sveglio con la colazione in camera.. fai da te pero' non fatevi strani pensieri. Al termine del giorno di solito prima di cenare cerco sempre un market dove acquistare frutta biscotti succo di frutta e nocciole per la colazione del giorno dopo. Rimpinguata la mia fame opto per rimanere con il pantalone corto tanto cio' che importa la testa e il busto sono ben coperti. Alle 8 mentre il paese e' gia' cosparso di
camini accesi che fa tanto castagne e novello ed un sole gelido e una luce forte mi attira a se, esco carico ma ancora intorpidito.
Oggi dopo la salita verso l'abitato di Gerede posto a 1450m avrei dovuto svoltare a destra verso Ankara ma l'est e la cornice del paesaggio fertile e immenso mi fa tirare dritto.
Il non avere niente di garantito e di certo mi regala piu' sensazioni e gusto. Rimango cosi a pedalare lungo un altipiano sempre sopra i 1200m con un bel sole ma che mi pizzica il viso e alimenta i sorrisi del mio corpo.
E' solo un bel modo per chiamare le rughe... Avevate capito no?
Fine tappa a Kursunlu all'hotel Thermas dove in un ambiente che ricorda molto la colonia ma con qualche stella in piu' vengo accolto da un portiere georgiano un cameriere russo e un direttore d'albergo turco. Che mescolanza!
12 Novembre 2008
Kursunlu-Kalecik Km 171
''CONOSCERE GENTE''
tante facce tante voci e teste pensanti lungo la strada.
Bukowski diceva che la gente e' il pıu' bello spettacolo del mondo senza bisogno nemmeno di pagare il biglietto e credo che avesse proprio ragione.
Pastori erranti dell'Asia non infelici in un paesaggio desolato come scriveva Leopardi ma desiderosi di parlare e ascoltare. Purtroppo pero' la lingua si alza come una barriera sulle nostre parole. İmmagino cosi mentre mi mostra con un gesto del braccio le sue vacche e con l'altro il voler tenere stretto un libro che tiene nella tasta destra che perseverare e proseguire per entrambi, sia la cosa che conta di piu'.
E' la volta poi dopo il passo Indagi posto a 1450m sulla strada verso il centro dell'Asia minore di venditori di cavoli giganti e meloni. Se con il primo posso solamente scherzare facendomi scattare una foto mentre simulo un vorace morso con il secondo che mi mostra una succosa fetta gia' tagliata non posso non approfittare. Ne mangio soltanto una fetta oggi il tempo si assottiglia. Alle cinque del pomeriggio e' gia' notte fonda e la temperatura non supera i 6 gradi prevedo per raggiungere Kalecik a 770m poco meno di un ora sotto la luna.
Oggi ho pedalato bene in condizioni e tenuta invernale. Domani scendero' ancora verso sud verso Kirikkale e Kirsehir. Chissa che altri strani personaggi incontrero'?
Grazie a tutti per la vostra presenza domani devo ripartire Sebastiano
13 Novembre 2008
Kalecik-Kirsehir km 148
'' ROMPERE IL FIATO ''
come ogni mattina riattivo lentamente ogni parte del corpo. Alle 8 il centro dı Kalecik e' ancora addormentato. La via principale si riempie lentamente di adolescenti coscienti che a piedi raggiungono l'istituto scolastico posto in periferia. İ ragazzi indossano la tradizionale giacca e pantalone blu con nodo della cravatta rıgorosamente allentato.. mentre due ragazze vestono con piglio piu' informale cardigan grigio calze bianche e converse viola. Le supero salutandole credendo viste le scarpe alquanto 'rivoluzionarie' in un loro sorriso. e ınvece buca... non vengo nemmeno ricambiato del saluto. immagino perche' forse le attendeva un compito in classe e magari le ho anche disturbate... Ok giro l'angolo e...salita. Oggi il percorso sempre su asfalto come credo tutto l'esodo fino a Teheran mi riservera' salite spacca gambe per 144km Mai pıu' di due km di falsopiano, e i 15 kg circa del mio muletto cominciano a farsi sentire, aumentando in me la gia' vorace fame. Abituato fino ad ora ad avere lungo la congestionata statale E80 numerose possibilita' di sosta nelle aree di servizio dopo Kirikalle diminuisce il traffico e i relativi punti di appoggio.oggi non incontrero' venditori di melone e rimarro' piacevolmente in compagnia di trattori campi dalle tonalita' marroni ocra e le chiome degli amici pioppi che ondeggiano bisbigliando tra di loro. İl mio stomaco intanto rompe l'idillio e in una lokanta(rıstorante) a bordo strada si sazia con una Lahmacun ovvero una piccola pizza a base dı carne. Visto l'andazzo della strada sempre su e giu la divoro al volo e mi butto verso gli ultimi 50km.E' curioso come la diminuzione del traffico riesca ad avvertirlo sentendo la mancanza del clacson dei camion che prima di sorpassarmi mi salutavano con un doppio colpetto. Fa lo stesso, pensando alle cose piu' strane arrivo a destinazione A Kirsehir c'e' un bel movimento.Nella via principale e' concentrata tutta la vita nevralgica del paese. İnsegne luminose macchine in doppia fila anziani che chiacchierano seduti nelle panchine e poliziotti che dai marciapiedi cercano di far rispettare il traffico. Fischi sprecati. Otel del giorno ata....qualcosa.son bastate due ore e l'ho gia' dimenticato per la modica cifra di 15 lire turche che equivalgono a circa sette euro.Squallido squatter ma bello
Sebastiano
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