26 novembre 2008

25 Novembre 2008

Maku-Marand Km 191

"CHI VESPA MANGIA LE MELE"

La mia vespa e rossa
Ha due cofani laterali come le borse della mia bicicletta e ora se ne sta buona e forse un po indispettita nel garage sotto un lenzuolobianco.La strada oggi dall hotel Maku turist inn e in leggera discesa e velocemente fuoriesco dal canyon che cela il piccolo paese.Il territorio in gran parte montuoso lascia spazio anche a piane
coltivate al belare delle pecore e ai pastori che cercano di fermarmi. Mi verrebbe di raccontare loro una barzelletta ma chissa seriuscirebbero a capire?...sapete cosa fanno le pecore di Murano? La lana di vetro....
Lasciamo stare e proseguiamo lungo una lingua di buon asfalto ma con poche aree di servizio.Ma nun ce problema amigo...ecco che ti trovo un pullman scassatissimo di musulmani del dajestan di ritorno dalla medina intenti nel loro pic-nic. Mi sazio cosi di dolci, cetrioli in salamoia te pane e formaggio prima di sorridere per le classiche foto di rito con la mia macchina ma anche con i loro telefonini.Nella loro regione non ci sono molte bici.Uno di loro indicandomi i possenti bicipiti mi fa capire che la lotta e la boxe sono lo sport nazionale.Li lascio con il sorriso e 6 mele nelle tasche dopo che uno di loro mi butta li un italia -Dajestan in bicicletta...Non faccio nemmeno a tempo a metabolizzare questo incontro che mi spuntano davanti due belgi in bicicletta da sei mesi, con 4000km sulle gambe e diretti ad Istanbul.Sono partiti da Bangkok e mi descrivono il pakistan come un magnifico giardino tutto da scoprire. sei mesi sei mesi quanta strada potrei fare in sei mesi... Di cose a cui pensare in bicicletta ce ne sono ma non manca nemmeno il  ricordo delle persone e degli amici che mi aspettano a casa. Raggiungo cosi la periferia di Marand quando il sole e gia scomparso.Una fila interminabile di officine e garage per la riparazione dei camion si sussegue. Scintille di lamiere odore di gasolio e polvere che respiro mi avvicina tanto ad un dannato di un girone dantesco.Mi fermo ad un incrocio dove non mancano mai i taxi e chiedo ad un uomo indicazioni per poter dormire.Mi fa cenno di attendere e mi avvicina una graziosa ragazza probabilmente sua figlia che con un inglese scolastico come il mio mi da la direzione da prendere per l hotel. Gli ultimi 8 km bastano e avanzano per perdersi.Soprattutto quando c'è da attraversare un paese.Ma un giovane con il gel nei capelli neri accosta la sua auto e mi viene incontro chiedendomi se ho bisogno di aiuto.Mi orienta verso la giusta direzione e poi senza farsi vedere mi segue fin davanti all hotel. Una volta sceso dalla bici mi si ripresenta davanti e mi dona una mela che prende dal bagagliaio della sua Pride dopo un cenno di consenso della sua donna rimasta in macchina.Lo ringrazio per il suo tempo e ci scambiamo gli indirizi mail.
Che dire...L Iran occidentale e ritenuto da molti la sede storica del Giardino dell Eden.Io aggiungo anche delle persone buone.
A presto Sebastiano

26 Novembre 2008

Marand - Tabriz Km 74

"OCCHI BASSI"

Oggi tappa piacevolmente breve.Dopo i primi 10 km di leggera salita nastro piatto fino a tabriz.Soltanto qualche cavalcavia ad interrompere il ritmo.Il tempo e buono anche oggi il sole riscalda e per pranzo arrivo nella caotica citta in continua espansione. Imparo presto che se vuoi passare devi prenderti buttarti e non
esitare.Per attraversare una strada il pedo e non attende la fermata dell auto, quasi sempre una scassatissima Paykan, ma si va avanti.Fiero di questa cosa, ma sempre attento, a tutto cio che di motorizzato mi sta attorno arrivo a destinazione. I marciapiedi sono un brulicare di gente e le donne con le loro tuniche nere che severamente coprono per legge ogni forma lasciano scoperto un viso che attira il mio sguardo.Faccio fatica a capire perche non possano stringere la mano di un uomo in pubblico o portare un vestito alla moda.L unica cosa certa e che l uomo diventa piu fragile davanti ai loro occhi neri. Dimostrazione ancora una volta fiera della loro superiorita nell arte della sopportazione. 

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